Il problema dell’umorismo in Pirandello
- Prezzo:
8,00 €
- Collana: Saggi
- Catalogo: Saggistica
- ISBN: Versione cartacea: 978-88-6155-519-8
- Pagine: 68
- Anno: 2013 (versione cartacea)
Descrizione
A cavallo tra Ottocento e Novecento, si assiste ad una improvvisa fioritura di riflessioni sul comico: un difficile, insondato aspetto dell’uomo e dell’arte (è del 1900 Il Riso di Bergson; del 1905 Il motto di spirito di Freud e del 1908 L’umorismo di Pirandello).
L’umorismo è la forma essenziale attraverso cui Pirandello vuole tradurre la sua visione della condizione umana nelle sue opere. Miccichè ne tratta il problematicismo, caratteristico del “moderno”, esaminando il saggio L’umorismo e confrontandolo con le precedenti opere di Pirandello, a partire dal 1896, in particolare Il fu Mattia Pascal del 1904, il più significativo per l’analisi dei concetti di umorismo e disgregazione della personalità.
Pirandello svolge la sua teoria dell’umorismo come forma tipica particolarmente significativa di un momento di crisi, in cui gli antichi ideali sono crollati e si è sospesi fra vecchio e nuovo. L’umorismo nasce proprio da scissione, contrasto, ambivalenza, doppio, contraddizione, frantumazione, bifrontismo di riso e di pianto.
Molti gli aspetti e i temi trattati in questo saggio (tra cui il rapporto Pirandello-Freud) in relazione al clima letterario e intellettuale di inizio Novecento in Italia e in Europa.
Autore del libro
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